Su di me
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Una Nessuna e Centomila, questa è Manuela Dia, cantante, autrice e compositrice piacentina.
Artista poliedrica e prolifica che sfugge ad ogni definizione e cliché.
Nata come vocalist, ha collaborato con alcuni tra i più famosi artisti italiani, tra cui Celentano, Jovanotti e Dalla, e ha proseguito il suo cammino creativo con grande determinazione e pazienza. Ha studiato chitarra classica, canto, armonia jazz, improvvisazione e composizione. Canta e scrive in quattro lingue. Ha vinto il Premio Tenco e il Premio Recanati per la musica d’autore, ma l’incontro con il jazz in una calda sera d’estate, cambiò il suo modo di scrivere e di rapportarsi con la musica. Da quel momento in poi, la sua vita è stata un tourbillon di eventi e concerti in tutta Europa. Musicista schiva e poco incline alle ribalte, adora Tom Waits, Chet Baker, la poetica di Leonard Cohen, Betty Carter, Nina Simone, Marvin Gaye, David Bowie, Erik Satie, James Taylor, Johnny Cash, David Sylvian, Paolo Conte, Enzo Jannacci, Serge Gainsbourg, Yves Montand, Astor Piazzolla, Anton Jobim, Astrud e Joao Gilberto. Appassionata di cinema, poesia, letteratura e pittura, si divide tra arte e famiglia.
Ha lavorato per la pubblicità e per il teatro, passando dal blues al pop, dalla bossa nova alla dance e dal soul al latin-jazz con nonchalance, perchè la musica è un linguaggio universale che non ha confini territoriali, mentali o creativi. Lavora da sempre con Massimo Paramour amico e musicista eclettico che ha curato gli arrangiamenti del suo nuovo album registrato all'Elfo Studio di Tavernago, all'Intonoise Studio e masterizzato da Geoff Pesche agli Abbey Road a Londra. Hanno partecipato al progetto, scritto interamente da lei: Renato Podestà alle chitarre, Roberto Lupo alla batteria, Federico Malaman al basso, Mauro Ottolini al trombone, Giovanni Guerretti e Mario Zara al piano ed alle tastiere, Davide Ghidoni alla tromba e Matteo Pescarolo al sax.
Nelle sue canzoni c'è sempre una vena d'ironia, parole sospese tra leggerezza e malinconia.
Una Danza Umana sfrenata e convulsa che balliamo un po' tutti quotidianamente.
Oggi, dopo una lunga pausa di riflessione, Manuela Dia cerca di raccontare il suo tempo, con tutte le sfumature e le contraddizioni che questi tempi hanno.